Domande Frequenti
(FAQ)
Che cosa cambia tra un'imbracatura e l'altra?
Le imbracature sono tutte conformi per anticaduta, posizionamento o sospensione: le imbracature anticaduta sono conformi EN-361, le imbracature di posizionamento sono conformi EN-358 e le imbracature di sospensione sono conformi EN-813. Alcune imbracature includono tutte e tre le omologazioni e quindi tutte e tre le tipologie.
Cosa cambia quindi tra un modello e l'altro?
A livello normativo non cambia nulla. A livello di ergonomicità, di comodità di indossaggio e di efficienza -da un punto di vista lavorativo- sono diverse e hanno costi diversi.
Le imbracature elastiche sono più sicure o meno rispetto alle altre?
Non cambia nulla. Sono solo più comode se un operatore si deve sedere frequentemente.
Qual è la differenza tra trattenuta e anticaduta?
La trattenuta è una condizione per la quale si riesce a fermare l'operatore prima che raggiunga il bordo di caduta. L'anticaduta è quella condizione nella quale si ferma l'operatore prima che raggiunga il pavimento o il piano zero.
E' possibile usare un cordino retrattile operando in trattenuta?
No, il cordino retrattile si blocca solo dopo che l'operatore inizia una caduta verticale.
Quale cordino è meglio utilizzare in fase di trattenuta?
E' meglio utilizzare un cordino UNI EN-353.2 nel caso specifico il Linostop AC-060.
Come operare senza ancoraggi antipendolo?
E' necessario collegarsi in più punti della linea prima di un palo o dell'altro e, realizzando degli angoli, cercare di contenere la caduta laterale. Se no, non si opera.
Se ho una linea vita ma non ho visto il certificato e non ne sono sicuro, cosa devo fare?
Nulla. Non è possibile operare. È molto pericoloso.
Quali sono i contenuti minimi di un fascicolo professionale?
Il Fascicolo professionale deve contenere la conformità del prodotto, la conformità del montaggio e la conformità statica fatta da un professionista.
Un cordino di posizionamento deve avere o no un assorbitore di energia?
E' indifferente. Un cordino di posizionamento è conforme comunque UNI EN-354 ma se ha anche l'assorbitore si può usare comunque come posizionamento perché l'assorbitore non si apre: è un errore comune credere che i cordini con l'assorbitore di energia non siano adatti al posizionamento.
Cosa mi devo portare in copertura per fare un lavoro con una linea vita (ovvero di quali DPI devo disporre per operare con una linea vita in copertura)?
Innanzi tutto bisogna avere copia dell'ultimo Certificato e, all'interno del campo di lavoro, bisogna verificare la posizione, la planimetria, l'accesso e che siano state fatte tutte le necessarie verifiche annuali. Dopodiché, seguendo le prescrizioni del professionista che devono esservi indicate, ci si porta generalmente un cordino regolabile, un cordino di posizionamento o anticaduta, un’imbracatura anticaduta UNI EN-361, un cordino retrattile o guidato/regolabile, casco antinfortunistico e scarpe antifortunistiche.
Ogni quanto vanno verificati i DPI?
Generalmente vengono verificati almeno una volta l'anno da una persona esperta.
Chi può definirsi persona esperta nei sistemi anticaduta?
Il concetto di “esperto” viene definito dalla normativa anche se la parola “esperto” può dare adito a diversi problemi di interpretativi ma, volendo applicare il DLGS 81/88, l’esperto è colui che può dimostrare un’esperienza pluriennale nella materia.
Chi può revisionare le linee vita?
Le linee vita possono essere revisionate da un esperto, sempre secondo la normativa, ma bisogna considerare però che le linee vita sono una struttura e quindi se bisogna verificare questa struttura è necessario che ci sia un professionista. Un esperto, invece, può solo controllare che il cavo sia semplicemente completo.
Come fa il Professionista a certificare una linea vita se non conosce la struttura del fabbricato?
Il professionista deve fare un'indagine tecnica per verificare quali sono le capacità portanti di un tetto: a volte, il tetto, ha una struttura che non è cogente al tipo di carico che trasmette la linea vita, pertanto deve fare una serie di prove tecniche per poter verificare che quel carico sia compatibile e che, soprattutto, siano ben fissati i pali alla struttura esistente.
Quindi il professionista deve riverificare ogni volta tutte le strutture?
No, la linea vita trasmette un carico occasionale e non permanente, pertanto il Professionista deve verificare che quel carico sia compatibile con la struttura esistente. Nel caso si verifichi una caduta dell'operatore e venga quindi trasmesso quel carico, si faranno delle verifiche alla struttura per capire se si sono verificati dei danneggiamenti. Non è però necessario rifare un collaudo completo.
Per andare negli spazi confinati è necessario seguire un corso specifico?
Si. Bisogna anche essere completamente attrezzati e preparati per ogni tipo di spazio confinato: vi sono molte definizioni diverse di spazio confinato e molte tipologie di attrezzature diverse da utilizzare a seconda del tipo di spazio confinato a cui si deve accedere.
Il tripode è un ancoraggio?
Si. Il tripode è un ancoraggio mobile che consente una operatività in verticale rispetto al suo gancio.
Il ventilatore è obbligatorio negli spazi confinati?
No, dipende dal tipo di spazio confinato. Per ogni spazio confinato è necessaria un'analisi attenta effettuata da un Professionista in cui vengano verificati i rischi e le modalità di protezione dagli stessi.
A un ancoraggio di tipo A che regge 1000 Kg, posso agganciare una linea mobile?
Si, purché la linea mobile non abbia un sovraccarico superiore ai 1000 Kg. Nel caso delle linee AE-300 è possibile, perché il sovraccarico laterale è di 1000 kg ma nel caso della AE-320 no perché molto più elevato. D’altronde, la linea vita mobile AE-300 porta una persona sola, mentre la linea vita mobile AE-320 ne porta fino a 3.
Le linee vita mobili devono avere ancoraggi certificati?
Si. L'ancoraggio che supporta la linea vita mobile è un ancoraggio di tipo fisso e pertanto deve essere verificato. Se un ancoraggio è di tipo mobile, e quindi è una fascia da carico conforme al sovraccarico trasmesso, c'è da verificare la putrella o la struttura attorno al quale questo tipo di carico viene applicato.
Come monto le linee mobili se non ho ancoraggi?
Non è possibile montarle. Ad esempio, i camini, ovviamente, non sono ancoraggi.
Cosa devo controllare prima di accedere a una copertura con linee vita fisse o mobili?
È necessario controllare che linea vita abbia subito la manutenzione ordinaria secondo gli standard del fabbricante, che sia in buone condizioni manutentive, che la copertura sia assolutamente praticabile (non ci devono essere ad esempio neve o pioggia), controllare nel Fascicolo quali DPI sono prescritti per utilizzare quel tipo di sistema e verificare la consistenza della linea vita in fase di accesso. È comunque necessario un piano di coordinamento da parte di un Professionista.
Note tecniche per esperti
Specifiche per revisioni di sistemi PRIM e PRIM II
1)
I morsetti DEVONO essere adatti per il cavo da 8 mm, la loro distanza di circa 10 cm indicata nel manuale è puramente indicativa. Essi hanno l’obbiettivo di impedire distacchi e slegature del cavo sotto carico massimo. Cio è garantito con un coefficiente di sicurezza superiore al doppio della portata del cavo se sono almeno 3 in sequenza e con il primo a una distanza inferiore ai 10-15cm circa dalla chiusura della redancia. Puo accadere, che per motivi di regolazione i morsetti siano posti a distanza di 20 cm per gli scorrimenti di accorciamento (come quando la fune va accorciata a causa della rimozione di orpelli\tubi rimossi) . Nulla cambia nei parametri di tenuta. Diversamente se il sistema fosse con le navette vi sarebbe un accorciamento della disponibilità del cavo. Con l’uso di moschettoni non si pone il problema. Si consiglia comunque di far restare la legatura entro il metro.
2)
Il sistema PRIM non prevede piombature tecniche funzionali al sistema. Esse sono discrezionali e di solito hanno la funzione di accertarsi che non vi siano manomissioni al tenditore e per dare un numero di riferimento al sistema. Attenzione ogni volta che si deve ritensionare la fune bisogna tagliere i piombini il che suggerisce di NON classificare le linee con i piombini ma con la loro collocazione. Spesso capita che, per appendere i cartelli delle linee, si usino gli stessi cavetti e che siano posti nel posto di più facile accesso, quindi anche sull’assorbitore.
3)
Come indicato nel manuale a pagina 11 e 15, il sistema puo essere installato indifferentemente con o senza maillon rapid (AZ090). La presenza del maillon rapid consente migliori rotazioni dei tenditori e assorbitori intorno alle staffe ma non ne cambia le garanzie. La sua assenza casuale, puo essere anche imputata ad una necessità occasionale di ri-tensionatura locale.
4)
La tensione della fune è suggerita in 80DaN. La rotella posta alla base del tenditore, quando inizia a ruotare sotto sforzo, ne indica il raggiungimento. Se si tira la fune ulteriormente è ovvio che la rotella continua ruotare, il che NON vuol dire che sia la tensione corretta. Inoltre la molla che regola la rotella tende a bloccarsi con polveri o agenti esterni; il che suggerisce di usarla solo alla prima regolazione. Una corretta tensione della fune fa generare una freccia tra supporti che varia tra i 5 e 10 cm circa; detta misura puo aumentare a 25 cm se non vi sono supporti intermedi o la linea è corta. Diversamente una fune troppo tesa è inutilmente pericolosa e genera carichi rilevanti
Per le linee molto lunghe la tensione varia notevolmente tra estate ed inverno o con caldo e freddo (da 50 a 100 DaN). Esse seguono le estensioni e flessioni dei capanni industriali specialmente se metallici. Per verificarne la tensione si suggerisce di usare un dispositivo 353.1 fissato a una cella di carico e paranco; oppure una fettuccia bagnata con nodo di Prusik + cella di carico e paranco a mano. Quando la porzione di cavo si allenta si individua la tensione residua.Un esperto può tranquillamente verificare che la catenaria (freccia tra un supporto e l’altro) sia entro 6-12 cm circa. Questa freccia derivata dal peso naturale del cavo indica la tensione corretta.
5)
Ruggine, sfilacciamenti e contatti. Il cavo è da 8 mm di acciaio inox 7x19 fili e, salvo particolari casi, non è facilmente aggredibile. Può capitare, che in alcune condizioni, vi sia del materiale esalato da camini che porti delle scorie. Per verificare se vi è ruggine indotta basta passare una paglietta di plastica e verificare se la ruggine è del cavo o meno.
Per svariate ragioni può capitare che il cavo presenti compressioni o deformazioni puntuali.
Se la deformazione minima ( per esempio dovuta a una piegatura da torsione in fase di montaggio), dopo aver attentamente controllato i filaccioli ed i trefoli, il cavo può esser lasciato in opera. Diversamente se vi è una deformazione importante della sezione o peggio, una rottura del filaccioli, il cavo va cambiato.
Spesso capita che i cavo sia a contatto con altri elementi (calcestruzzo, lamiere da copertura, pilastri o caditoie ecc). E’ ammesso il contatto nella misura in cui non vi è angolo di curvatura della fune ma solo un contatto con uno scostamento che consenta comunque il passaggio del moschettone sotto una leggera trazione. È fondamentale monitorare il cavo, controllando che NON subisca abrasioni ai filacciosi con conseguente distacchi. Bisogna pulire con paglietta di plastica la porzione a contatto e verificare l’eventuale rottura o grave consumo di filaccioli. Generalmente è il cavo che abrade il supporto di contatto.
6)
La fune che costituisce la linea vita è di acciaio inox diam 8 mm 7x19 fili; è denominata nel fascicolo PRIM con il codice HL500, per comodità, ed ha un lato con una redancia pre installata mediante boccola in Talurit o lega di rame.
Usando la stessa fune è possibile che in alcuni casi, generalmente per grandi impianti, si debba dividere una linea lunga e\o spostarne un concio; la fune rimanente avrà un doppio serraggio con morsetti e redancia per cavo da 8mm. Rimane sempre indispensabile l’obbiettivo di evitare distacchi garantendo la continuità dei carichi e ancoraggi.
Il tubetto HL 503 (rifinitura della fune residua) puo essere sostituito da nastro isolante o fascette
Note tecniche per gli “esperti” incaricati alle revisioni delle nostre linee vita sistema Prim e Prim II
La tensione del cavo deve essere di circa 80 DaN.
E normale che tra estate ed inverno vi sia una differenza di trazione per le naturali dilatazioni termiche del cavo. Si consiglia di mantenere una trazione media costante.
I cavi troppo tesi sono cavi pericolosi poiche generano tensioni violente sugli apparati.
La tensione di base è definita dal fatto che il cavo non deve uscire accidentalmente dal supporto intermedio.
Il tenditore è dotato di una rondella arancione o rossa, che inizia ruotare sotto sforzo manuale, quando si è prossimi alla tensione di 80 DaN. La rotazione “libera” della Rondella arancione NON è sintomo di corretta tensione, ma di tensione eccessiva.
Infine si ricorda che la rondella di verifica tensione lavorando a deformazione plastica, è efficace solo alla prima installazione, poi con la sporcizia e l’ossidazione di blocca e non è piu efficace.
Come fare per verificare la tensione base corretta:
1. Con l’uso di un dinamometro collegato in maniera assiale mediante una “Rana” da trazione
2. Verificando che tra i supporti intermedi, il cavo, abbia una freccia naturale (catenaria da peso proprio) di circa 5-10 cm a seconda della distanza dei supporti stessi.